EPIDEMIOLOGIA: DATI DEL 2012
E’ stato eseguito un recente studio (Rabe et Al. Int Angiol 2012) in alcuni Paesi del Mondo per individuare la % dei diversi gradi (severità) di malattia in 77.716 soggetti portatori di “INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA” degli arti inferiori

epidemologia 1
Sono stati selezionati ed analizzati i gradi di malattia, ovvero la sua gravità, crescenti da C0A fino a C4-C6 della moderna classificazione C.E.A.P. (C = severità clinica).
In termini semplici: dai pazienti senza sintomi o evidenza di varici (C0A) alle più gravi malattie croniche ulcerate (C6).

EPIDEMIOLOGIA: DATI DEL 2012
Lo studio sul territorio Internazionale (Rabe et Al. Int Angiol 2012) indica le prevalenze della “INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA” nei vari Paesi in rapporto alla severità.

epidemologia 2
In tutti i Paesi prevalgono i gradi C0s-C1 (sintomi iniziali con capillari), C2 (varici) e C0A (negativi). I casi clinicamente più significativi, C3 (varici con gonfiore), C4 (varici con pelle scura della gamba), C5 (ulcere temporaneamente guarite), C6 (ulcere attive), rappresentano comunque il “preoccupante” totale del 42.2%.

Lo studio (Rabe et Al. Int Angiol 2012) ha anche dimostrato la prevalenza della “INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA” nei pazienti in base alle loro caratteristiche.

I PIU’ COLPITI SONO
Le femmine (68.4%), i pazienti sovrappeso (oltre 25 di massa corporea), i lavoratori a tempo pieno (45.9%) ed i pensionati (28.4%),
le femmine che assumono comunemente contraccettivi orali (31.1%),i pazienti di età più avanzata (oltre i 51 anni).

I QUADRI PIU’ GRAVI SONO STATI OSSERVATI
in Europa, America Latina, Medio Oriente (oltre il 35%)
nei pazienti di età compresa fra i 51 ed i 64 anni

In tutti i Paesi prevalgono i gradi C0s-C1 (sintomi iniziali con capillari),  C2 (varici) e C0A (negativi). I casi clinicamente più significativi, C3 (varici con gonfiore), C4 (varici con pelle scura della gamba), C5 (ulcere temporaneamente guarite), C6 (ulcere attive), rappresentano comunque il “preoccupante” totale del 42.2%.

Un altro recente studio eseguito sul territorio Italiano (Agus et Al.Acta Phlebol 2012) ha confermato i dati emersi da quello internazionale precedente ed ha anche dimostrato la prevalenza dei quadri più gravi della IVC (C4, C5) nei pazienti con precedenti trombosi delle vene profonde o superficiali.

epidemologia 3
La conclusione dello studio è che può essere raggiunta una riduzione della gravità della malattia con la PREVENZIONE, la DIAGNOSI e la TERAPIA PRECOCI.