RIASSUNTO
Alcune delle opinioni generate nella popolazione da risultati scadenti, giudizi non specialistici o mezzi d’informazione non sufficientemente controllati.
L’esperienza quotidiana, il contatto continuo con i pazienti ed i loro famiilari ci costringono spesso a correggere convinzioni inesatte e consolidate. Queste li fanno talvolta sentire capaci di “autodiagnosi” e, quello che è peggio, della “auto-terapia che rappresentano un pericolo per i pazienti perché li espongono a scelte sbagliate o alla cronicizzazione del loro problema clinico ed alle sue possibili complicanze. Ecco alcuni esempi di più frequente riscontro.
Soffro di “circolazione” (quale ?) . Dicono che la malattia è ereditaria.
E’ ereditaria la predisposizione, ma esistono molti altri fattori predisponenti e scatenanti.
Visitare i capitoli sulle “Cause più comuni delle malattie delle vene”
Mi fanno male le gambe quando cammino e ho le flebiti...
Il dolore in movimento è causato esclusivamente da malattie articolari (frequente l’artrosi del ginocchio) o arteriose (arteriosclerosi). Gli arrossamenti circostanti le articolazioni infiammate possono essere scambiate per flebiti e curate come tali, senza risultato. In questi casi è necessaria l’assistenza Ortopedica.
Dottore…sono spaventato. Dicono che a mio zio hanno tagliato la gamba perché si sono chiuse le vene !
Questo accade quasi esclusivamente per occlusione delle ARTERIE. (arteriopatia sclerotica occlusiva) Viene a mancare il nutrimento del sangue ai tessuti e la situazione evolve verso la gangrena (morte dei tessuti).
Mi si “rompono” tutti i capillari...
I capillari (telangectasie) si rompono soltanto nei casi (non frequentissimi) di fragilità vasale o piastrinopenia (riduzione delle piastrine) causando lividi sulla pelle (ecchimosi). I capillari si dilatano a causa di malattie degenerative della parete vascolare (come le vene varicose).
Mi è stato detto che non conviene trattarli…tanto poi tornano.
Un corretto e paziente trattamento fornisce risultati stabili per molti anni nella maggior parte dei casi. Non va dimenticato che si tratta di una malattia degenerativa e progressiva, che si possono formare nuovi piccoli capillari durante il trattamento e che la tendenza è quella di formarne di nuovi nel futuro. Piccole revisioni negli anni garantiscono la stabilità del risultato. La maggior parte di queste informazioni erronee derivano dalle delusioni di precedenti trattamenti….
Lo stesso vale per la chirurgia delle varici...
Dicono che è inutile operarle….tanto poi ritornano.E’ vero ?
La risposta è NO, non è vero. Una “buona” chirurgia è seguite generalmente da ottimi risultati, che possono essere perfezionati con cure ambulatoriali come la scleroterapia (iniezioni sclerosanti) dellevene periferiche più piccole o con laser endovenoso delle vene periferiche di medie dimensioni.Purtroppo in molti Centri pubblici e privati non sono disponibili indifferentemente tutte le tecniche.Spesso e per varie ragioni viene scelta una sola di esse, che non sempre è la migliore, in alternativa ad una non “buona” chirurgia. E ancora, purtroppo, esiste oggi la tendenza a screditare tutta la chirurgia delle vene per promuovere vecchie o nuove tecniche (processo di “scientificizzazione”) Le scuse principali sono le seguenti:
- La chirurgia tradizionale predispone alle recidive
Falso.
- Le safene devono essere conservate per futuri
innesti arteriosi.
Vero, ma solo per i pazienti a rischio.
- Il laser endovenoso è meglio della chirurgia.
Vero, ma solo per vv. medie.
- La scleroterapia è meglio di tutto.
Vero, ma solo per vv. piccole.
- Ecc. Ecc..
…La fantasia non ha limiti…
Dottore, ma è vero che con il caldo non si possono più fare sclerosanti né operazioni ? o andare al mare…ecc...
Il concetto è legato ad una vecchia medicina. Quella che costringe i pazienti sottoposti a scleroterapia o interventi chirurgici a indossare le calze elastiche per lunghi periodi. In effetti il clima caldo le rende insopportabili. Le tecniche di scleroterapia e chirurgia moderne consentono di ridurre i tempi ad 1-2 giorni dopo sclerosanti ed a non più di 7 giorni dopo chirurgia.
L’esposizione al sole (o alla “lampada”) è possibile impiegando accorgimenti dermo-cosmetici che vi saranno consigliati dagli Specialisti nei diversi casi
CONCLUSIONI
E’ possibile eseguire qualunque trattamento adattando l’assistenza a tutti i cambiamenti climatici