RIASSUNTO
Si definisce “scleroterapia” il trattamento delle vene malate con iniezioni endovenose locali di farmaci “cicatrizzanti” accompagnate e seguite dalla compressione con bende o calze per alcuni giorni (in rapporto al diametro ed estensione delle vene trattate).
Il metodo più moderno ed affidabile è rappresentato dall’impiego dei farmaci emulsionati con aria o gas (schiuma) per ottenere maggiore stabilità con minori concentrazioni. Varie sono le tecniche di preparazione della schiuma sclerosante.
Un ulteriore vantaggio è quello di poter seguire la penetrazione e diffusione dell’emulsione nelle vene più profonde e di difficile individuazione con ecografia
(Scleroterapia eco-guidata). Nella fotografia si osservano 3 vene (immagini circolari
scure) delle quali una è parzialmente occupata dalla schiuma (a sinistra) che l’ecografia legge come immagine chiara al suo interno, l’altra (centrale) forma un’immagine a “bersaglio” poiché interamente occupata dalla schiuma sclerosante. La terza non contiene schiuma ed è tutta di colore scuro. L’introduzione del farmaco produce un’irritazione dei tessuti interni dalla quale inizia un processo di cicatrizzazione che determina una involuzione atrofica progressiva della vena trattata. Se la vena è priva, o è stata privata del reflusso del sangue (con chirurgia o laser endovenoso), i risultati sono stabili nel tempo.
E’ un metodo utilizzato anche per le grandi vene, in alternativa alla chirurgia e alle tecniche endovascolari (Laser e Radiofrequenze) ma rappresenta la prima scelta terapeutica e fornisce risultati ottimali nelle varici tronculari periferiche, in quelle reticolari e nei capillari (telangectasie).
La scleroterapia viene eseguita ambulatoriamente, spesso in combinazione con piccoli interventi, necessari per garantire la stabilità e la sicurezza dei risultati e senza praticare altre ferite chirurgiche,
ma solo punture di aghi di diametro minimo.
Da un recente confronto internazionale sulle varie esperienze effettuate con l’impiego della schiuma (emulsione) sclerosante sono state raggiunte alcune conclusioni:
- E’ ora possibile osservare la diffusione dei farmaci sclerosanti a distanza dal punto di iniezione mediante ecografia (guida ecografica).
- Maggiore è la dimensione delle vene trattate, maggiori sono la diffusione ed i possibili effetti collaterali.
- Tale meccanismo è affiancato dalla possibilità che sostanze capaci di provocare la trombosi siano prodotte anche a distanza dal punto di iniezione, perciò l’eventuale complicazione può manifestarsi anche senza la diffusione del prodotto sclerosante.
- Non sembra consigliabile insistere con alte dosi nelle vene maggiori.
- Dall’esperienza risulta che il trattamento delle vene più piccole e
periferiche ha una potenzialità minima o nulla di effetti collaterali.
Da una recente revisione della letteratura appare confermato che, in assenza di una prima correzione chirurgica minima (interruzione di vene safene interamente malate), i risultati a distanza di 5 anni non sono stabili.
LA TERAPIA SCLEROSANTE DELLE VARICI E DELLE ULCERE
Può essere impiegata con successo in alcune malformazioni congenite e nel trattamento di ulcere venose croniche per le quali (molto raramente) non è stato sufficiente l’intervento chirurgico.
E’ un complemento decisivo quando anche una varice periferica tende a persistere nonostante una corretta elastocompressione e/o correzione chirurgica.
La scleroterapia delle vene maggiori ed in soggetti a rischio deve essere accompagnata e seguita da una profilassi farmacologica, per evitare complicazioni come flebiti o trombosi delle vene sane, con anticoagulanti (Eparine, Profibrinolitici o simili). Possono essere somministrati flebotropi per migliorare il tono venoso generale.
Viene praticata sui diversi distretti in più sedute, di numero variabile in rapporto all’estensione della malattia, con intervalli minimi da pochi giorni a 2 settimane.
Tutta la scleroterapia delle vene deve essere accompagnata e seguita dall’applicazione di elastocompressione con bende e calze per evitare o limitare le ecchimosi (lividi), per ridurre il volume delle “cicatrici” interne, che possono talvolta essere fastidiose, per favorire la ripresa della corretta circolazione venosa e per accelerare il processo di guarigione. Il raffreddamento ottenuto con l’applicazione immediata sotto le bende e le calze di un cuscinetto refrigerante migliora l’intero processo.
Trattamento e bendaggio ultimati. La benda viene rimossa alla sera e sostituita con monocollant per 24-48 ore. Le ecchimosi richiedono l’applicazione di pomate o impacchi vegetali.
La scleroterapia delle varici deve essere eseguita seguendo alcune regole essenziali:
- assicurarsi che non vi siano danni delle vene maggiori (le safene)
- iniziare il trattamento dalle vene di maggiore diametro a quelle di minore diametro
- dalle più alte (coscia) alle più basse (gamba)
- applicare il bendaggio contemporaneamente alle iniezioni
Una paziente di 78 anni con varici e ulcere venose croniche sottoposta ad intervento chirurgico e scleroterapia eco-guidata con schiuma. Scomparsa delle varici e dei dolori. Guarigione stabile delle ulcere. Risultato a 60 giorni. Le iniezioni sclerosanti per le insufficienze delle vene safene sono seguite talvolta da complicazioni anche gravi. Perciò i candidati al trattamento devono essere esaminati attentamente alla ricerca di eventuali controindicazioni. Una molto importante è rappresentata dalla malattia occlusiva delle arterie. In questi casi la distruzione delle safene può costituire un fattore di rischio.
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