PREVENZIONE DI FLEBITI SUPERFICIALI E TROMBOSI PROFONDE

RIASSUNTO

Devono essere ricercati fattori di rischio predisponenti e scatenanti soprattutto in vista di interventi di chirurgia maggiore e voli di alta quota (prevenzione primaria). Deve essere sorvegliata ed eventualmente curata la comparsa di flebite o trombosi dopo un evento scatenante (prevenzione secondaria). In questi casi vengono somministrati farmaci anticoagulanti ed applicate calze elastiche.

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Microfotografia di una sezione trasversale di una vena in corrispondenza di una valvola, sede preferenziale di formazione del trombo venoso. Questo è l’evento da prevenire.

Per approfondimenti visitare i capitoli dedicati a “Flebiti e trombosi”. Lo scopo principale della prevenzione è quello di evitare la formazione di un trombo infiammatorio nelle vene superficiali e di uno friabile embolizzante (fragile e capace di frammentarsi in emboli) in quelle profonde, in presenza di inevitabili fattori di rischio scatenante (interventi chirurgici, traumi, malattie invalidanti, gravidanza, viaggi in aereo ad alta quota ecc.) soprattutto nei soggetti predisposti. La prevenzione di flebiti e trombosi venose è basata su protocolli internazionali di rischio e di intervento; può essere

  • PRIMARIA (precede un evento scatenante) o
  • SECONDARIA (viene attuata dopo un evento scatenante)

 

PREVENZIONE PRIMARIA (prima di un evento scatenante)

 

  •  Ricercare e correggere gli eventuali fattori di rischio predisponenti presenti (famigliarità, obesità, malattie vascolari, metaboliche, ormonali, della coagulazione ecc.)
  • Evitare gli eventuali fattori di rischio aggiuntivi scatenanti prevedibili (pillola, alcolismo, tabagismo, traumi, interventi chirurgici ecc.) o, in alternativa intervenire con farmaci a dosaggio preventivo (più basso), elastocompressione con calze e monitoraggio diagnostico.
  • In vista di eventi scatenanti inevitabili come interventi di chirurgia maggiore è opportuna l’eliminazione o riduzione del rischio vascolare

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PREVENZIONE SECONDARIA (dopo un evento scatenante)

  • Conoscere i fattori di rischio predisponenti (famigliarità, obesità, malattie vascolari, metaboliche, ormonali, della coagulazione ecc.)
  • Conoscere e classificare l’entità dei fattori di rischio scatenanti (pillola, alcolismo, tabagismo, abuso di farmaci, traumi, interventi chirurgici ecc.)
  • Intervenire con farmaci a dosaggio terapeutico (intermedio), mobilizzazione elastocompressione e serrato monitoraggio diagnostico (Ved. i capitoli “Le cause”, “La terapia farmacologica” e quelli sulla “Diagnostica”)
  • Individuare l’eventuale insorgenza della trombosi ed intervenire con farmaci a dosaggio terapeutico (alto), eventualmente prepararsi ad intervento chirurgico urgente (in casi rari e selezionati).